GIANNI MAFFI

MILANOMORFOSI

Sono nato a Milano quasi sessant’anni fa, in una casa di ringhiera di Porta Romana. Ho sempre abitato in questa città, ho assistito agli eventi che l’hanno segnata e alle trasformazioni che ne hanno modificato gli aspetti socio-economici, urbanistici ed architettonici dagli anni sessanta fino ad oggi. Da bambino abitavo in via Sabotino, una via costeggiata da vecchi palazzi popolari costruiti verso la metà del XIX secolo. Ricordo le facciate dagli intonaci scrostati degli edifici di fronte a casa mia, dietro alle quali si aprivano grandi cortili circondati da ringhiere e ballatoi disposti su tre o quattro piani. Ricordo i lavori di demolizione di questi palazzi e la costruzione di quelli nuovi, ricoperti da piastrelle lucide color rosso scuro e, in mezzo a questi, un edificio a torre che si alzava pian piano svettando sopra le antiche mura spagnole. Gli abitanti della zona lo battezzarono subito, in maniera un po’ altisonante,  “il grattacielo”. Con i suoi 23 piani e un’altezza di 89 metri, la Torre Romana appariva, ai miei occhi di bambino, come il palazzo di una fantastica città del futuro o uno dei grattacieli della metropoli verticale dei fumetti di Nembo Kid (il primo Superman). Spesso sognavo di abitare all’ultimo piano del “grattacielo” e di poter vedere, da lassù,  tutta la città, le montagne, i laghi e anche il mare.

Da allora Milano ha vissuto innumerevoli mutamenti che l’hanno profondamente cambiata: da città operaia, teatro degli scontri sociali della fine degli anni sessanta e settanta, a quella da bere degli anni ottanta, alla Tangentopoli dei novanta. L’inizio del terzo millennio ha poi visto il definitivo abbandono delle attività industriali e manifatturiere cominciato nel decennio precedente.  Su alcune aree industriali dismesse inizia un operazione di riqualificazione   - Bicocca, Bovisa, Rogoredo, l’area Fiera – che dà il via ad un’attività edilizia ed urbanistica in stasi da più di un ventennio. I recenti interventi sull'area delle ex Varesine (Porta Nuova) e Citylife (ex quartiere Fiera)   hanno ridefinito il profilo della città, conferendogli una verticalità che i pochi palazzi a torre realizzati negli anni cinquanta e sessanta    non avevano prodotto.

Questo lavoro riguarda appunto la nuova Milano, i suoi quartieri, le architetture, le recenti scelte socio-urbanistiche. Sono fotografie realizzate pochi mesi prima dell'apertura di Expo 2015. Ho attraversato, esplorato e fotografato questi luoghi come un viaggiatore al primo incontro con una nuova città. Ho provato ad individuare possibili elementi di raccordo tra il nuovo e la storia, il carattere della città; nel tentativo, anche, di conservare un senso di appartenenza a luoghi e ambienti fortemente legati al mio vissuto ed ora interessati da radicali e rapide trasformazioni. Ho cercato in questi luoghi, attraverso l'indagine fotografica, la conferma di un’identità messa in discussione da un di senso spaesamento che spazi, volumi e geometrie, forse un po’ troppo appiattiti sui modelli di un “gusto internazionale” ampiamente sfruttato, facilmente generano.

L’operazione è quindi un tentativo di lettura e di comprensione di una città in mutamento e in attesa di altre importanti trasformazioni      – si pensi ai temi del recupero degli scali ferroviari, delle caserme dismesse, dell’area di Expo - ed anche un’analisi della nostra        capacità di adattarci, di cambiare prospettive senza perdere i propri riferimenti, imparando a “sentirsi a casa” in contesti mutevoli e a volte quasi irriconoscibili.

Gianni Maffi (Intro al portfolio "Feeling Home")

Anteprima opere

INTRODUZIONE AL PORTFOLIO

Testo di Roberto Mutti

FERMARSI A GUARDARE 

Chissà come la pensano i tanti visitatori che Milano non l’hanno mai conosciuta e ora la osservano per la prima volta senza sapere o immaginare nulla del suo aspetto precedente, quello dove agli edifici di pregio che nobilitavano le zone centrali si accostavano le case popolari di ringhiera affacciate su grandi cortili comuni che aumentavano il tasso di socialità. Quella dove i Navigli scorrevano sotto i ponti di ghisa, si allargavano nella Darsena, si intrufolavano fin nella vicinanze del centro. Proprio perché conoscono quella storia i milanesi trovano del tutto naturale imbattersi in una via che si chiama Pontaccio e in un’altra Molino delle Armi, in un vicolo delle Lavandaie, in uno slargo ancora denominato in milanese tumbun, cioè laghetto. Lì, infatti, si allargava un punto di attracco dove approdavano i rotoli di carta destinati alla vicina sede del quotidiano “Il Corriere della Sera”. 

E’ proprio la consapevolezza di questa storia a farci apprezzare il presente: essere testimoni dei profondi cambiamenti di cui Milano è in questi anni protagonista è per un fotografo una importante opportunità, quella di poterli documentare ma anche interpretare. Autore capace di confrontarsi con il paesaggio naturale come con quello urbano mostrando i segni di uno stile deciso, Gianni Maffi indaga sulla sua città alla ricerca delle nuove configurazioni di cui la storia è la guida mentre l’architettura ne è la rappresentazione più evidente. Così, se nel recente passato il grattacielo Pirelli raccontava nella stessa misura l’importanza di una grande fabbrica e il senso di modernità della Milano capitale dello sviluppo industriale italiano, ora i nuovi quartieri sono indice di un inesorabile abbandono di quel modello a favore di un terziario ormai dominante.

 L’incipit di questa ricerca è già di per sé incalzante: l’avanzamento dei cantieri documentato da una fotografia che si allarga negli spazi compresi dall’obiettivo grandangolare conferisce all’insieme un tono imponente che anticipa la grandiosità dei risultati con cui ci si confronterà. Quando poi Gianni Maffi si addentra nei tanti quartieri attraversati dalla modernità ci lascia due possibilità: soffermarci su questa indagine leggendo ogni zona come fosse un capitolo di un più ampio discorso oppure far scorrere tutte le immagini davanti agli occhi per cogliere il ritmo che le attraversa. Il suggerimento è quello di iniziare con la prima opzione per avere un  quadro preciso di come appare la città per poi farsi guidare da alcune immagini capaci di far riflettere.

E’ il caso della coppia seduta su una panchina di fronte al nuovo paesaggio della zona Garibaldi. La ripresa di spalle lascia spazio al dubbio: lo ammirano o lo scrutano sconsolati? Come fosse il prolungamento dei loro sguardi, l’obiettivo del fotografo raggiunge gli edifici delle ex Varesine e si incanta di fronte alle spigolosità estreme come alla monumentalità attraversata da una luce che ne alleggerisce i volumi. Le figure – uomini e donne che passeggiano, ciclisti che pedalano isolati – si misurano con i nuovi edifici e sembrano lentamente prendere confidenza con le superfici lisce, con i muri che svettano, con l’acciaio e il vetro che brillano e riflettono un cielo attraversato dalle nuvole. Ogni tanto le immagini lasciano messaggi sottilmente inquietanti e quel parco giochi posto in primo piano davanti a un grande condominio di Santa Giulia, privo com’è della presenza dei bambini, allude in modo critico alle non poche contraddizioni che hanno accompagnato molti di questi nuovi progetti urbanistici.

Talvolta il fotografo ama sottolineare l’audacia delle costruzioni come nell’area dell’ex Portello dove lo sguardo si allarga in una grande piazza e si sente forte la presenza del ponte che consente a pedoni e ciclisti di muoversi al di sopra delle vie sottostanti. Gianni Maffi ha, però, il grande merito di modellare la sua visione adattandola alle diverse realtà con cui si confronta così passa con disinvoltura dal geometrismo esasperato della Bicocca di cui sottolinea la spigolosità cubica alla morbidezza quasi giocosa di Assago che, con i suoi colori pastello e la sua estetica da rendering, sembra sorta dal nulla.

Il nostro ideale percorso trova la sua naturale conclusione in una fotografia apparentemente semplice per la sua visione frontale ma carica di rimandi. Riprende, infatti, una strada asfaltata e in primo piano le righe bianche di uno stop: non un invito a fermarsi ma l’indicazione di rallentare e riprendere il cammino non prima di aver dato la precedenza a molte cose. Decidete voi quali.


Biografia

 

Gianni Maffi nasce a Milano, dove vive e lavora, nel 1957.

Dopo gli studi in materia intraprende la carriera di fotografo nei settori della pubblicità e dell’editoria, collabora con la rivista Fotopratica e tiene corsi riguardanti tecnica e linguaggio della  fotografia.

Parallelamente realizza ricerche personali dedicate prevalentemente al paesaggio naturale e urbano, distinguendosi nel solco degli autori del nuovo paesaggio italiano.

Nel 1986 prende parte alla mostra itinerante Objetivo Italia: fotografia contemporanea italiana curata da Lanfranco Colombo, in Messico, per la galleria milanese Il Diaframma.

Interessato alle trasformazioni del territorio e al rapporto tra paesaggio e attività umane, partecipa a diverse campagne fotografiche, tra cui quella del progetto Archivio dello Spazio, curato da Roberta Valtorta per la Provincia di Milano (1994/1997).

I suoi lavori sono apparsi su consolidate riviste nazionali, tra cui Il Fotografo, Fotopratica, Photographie magazine (ed.italiana), Meridiani, Meridiani Montagne, l’Arca; nel 2000 sono stati pubblicati su Quaderni di AFT n°2 - Fotografi e fotografia oggi, una collana editoriale dell’Archivio Fotografico Toscano, e sono stati stampati in volumi d’arte e libri d’artista in edizioni limitate presenti in prestigiose raccolte (Columbia University Libraries, Fine Arts Library Harvard University, Getty Research Institute - Research Library, Art Institute of Chicago - Ryerson & Burnham Libraries, Sächsische Landesbibliothek - Staats- und Universitätsbibliothek Dresden,  e atre ancora).

Ha realizzato decine di progetti espositivi personali e collettivi proposti in gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero.Le sue fotografie fanno parte di importanti collezioni, tra cui quella del MuFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.

Nel 2016 gli viene conferito il Premio Macugnaga Arte e Cultura per il lavoro Montagne di carta, dedicato al paesaggio di montagna italiano.

 

PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI

 

Montagne di Carta

                Museo della Montagna, Macugnaga (Verbania), 2016

WONDERLAND -

                  Galleria Spaziofarini6, Milano, 2016

Paesaggi del cibo

                Castello di San Zeno, Montagnana (Padova), 2016

MILANEXPO

                 Palazzo  Sormani, Milano 2015

 ItalianMemories

                Galleria Spaziofarini6, Milano 2015

 Vedute Italiane

                Galleria Pinxi New Art Milano 2014

 Leggermente - Modi e luoghi della lettura

            Biblioteca centrale Sormani, Milano 2013

Montagne di carta

                Banca Popolare di Legnano, Legnano (Milano), 2013

Vedute Alpine

            Galleria Spaziofarini6, Milano 2012

Paesaggi (in)naturali

            Galleria Spaziofarini6, Milano 2011

Aspetti del paesaggio naturale italiano - Fotografie 1990-2010

            Castello visconteo - Abbiategrasso (Milano) 2010

Milano istantanea

            VR Gallery, Milano 2007

Gli spazi dell'eco

            Circolo Culturale Bertold Brecht, Milano 2005

Peripolis

            Mostra collettiva - Gianni Maffi, Pio Tarantini, Alessandro Vicario

            Galleria Magenta 52 - Vimercate (Milano) 2005

La città di passaggio

            FoianoFotografia VI

            Foiano della Chiana - Arezzo 2004

Verso un altrove

            San Fedele Arte, Milano 2001

Lo sguardo oltre l'orizzonte

            Archivio Fotografico toscano, Prato 2000

 

PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE

 

- Cibo&Cibo - Centro culturale Cascina Grande, Rozzano (Milano), 2015

- Vere finzioni - Spazio OSTRAKON, Milano, 2014

- With a little help from my friends - Artisti per il MA*GA - Museo di Arte Moderna e

- Contemporanea MAGA, Gallarate (Varese), 2013

- Con gli occhi degli altri - la collezione fotografica di Roberto Mutti - Sala espositiva

- Virgilio Carbonari, Seriate (Bergamo), 2013

- DESERT INN/DESERT IN - Castello Svevo, Bari, 2012

- AUGURI ITALIA: 150 anni di Unità - 33 scatti per una collezione - Galleria Scoglio di Quarto, Milano, 2011

- Vmetnost, prvi dah života - Soffio di Vita - Museo Nazionale, Belgrado 2011

- Prima Visione - I fotografi e Milano - Galleria Bel Vedere, Milano 2011

- URBAN X - Red Gallery, Milano 2010

- EXPOSSIBLE? - Fondazione Corrente, Milano 2009

- Corpo Perfetto - Galleria Magenta 52, Vimercate (Milano), 2008

- Uno sguardo sulla città - Fondazione Corrente, Milano, 2007

- Cittàmorfosi - Centro culturale Cascina Grande, Rozzano (Milano), 2015

- Ri-esistenze - Galleria d’arte contemporanea Cascina Roma,  S. Donato Milanese (Milano), 2006

- PERIPOLIS - Intorno alla metropoli, nella città diffusa - Galleria Magenta 52, Vimercate (Milano), 2005

- Punti d’incontro - pagine d’arte e poesia contemporanea - San Paolo Converso, Milano, 2003

- Giù la maschera - 50 Artisti per la pace - Galleria Magenta 52, Milano, 2003

- 1987-97 Archivio dello Spazio, dieci anni di fotografia italiana sul territorio della Provincia di Milano - Palazzo della Triennale, Milano 1997

- Archivio dello Spazio 3 - Palazzo Isimbardi, Milano 1995

- Andata e Ritorno - mostra itinerante a cura della Galleria il Diaframma, Milano 1989

- Objetivo Italia: fotografia contemporanea italiana - mostra itinerante in Messico, a cura della Galleria il Diaframma, Milano 1986

 

PUBBLICAZIONI

 

- "WONDERLAND" 2016

Volume in edizione limitata, Ed. MFD

- "MONTAGNE DI CARTA" 2016

Volume realizzato in occasione della prima edizione del PREMIO MAC Macugnaga Arte Cultura e della mostra Montagne di carta di Gianni Maffi, Museo della Montagna, Macugnaga (VB), 1 – 31 agosto 2016.

testi di Deianira Amico, Jacopo Muzio - Vanillaedizioni

- "ITALIAN MEMORIES" 2016

Volume in edizione limitata,  testi di Gigliola Foschi, Pio Tarantini - Ed. MFD

- "MILANEXPO" 2016

Volume in edizione limitata, stampato in 100 esemplari numerati - Ed. MFD

- "LEGGERMENTE"

Volume in edizione limitata, stampato in 50 esemplari numerati - Ed. MFD

- "Vedute italiane 2008-2013"

Volume in edizione limitata, stampato in 30 esemplari numerati - Ed. MFD

- “DesertInn / Desert In” 2012

Catalogo mostra - Bari, Castello Svevo - progetto a cura di Carlo Garzia

 - “Paesaggi (in)naturali”

Brochure presentazione mostra - Galleria Spaziofarini6 – Milano, 2011

- “Milano Istantanea” - fotografie di Gianni Maffi e Massimo Prizzon

Catalogo della mostra proposta dalla VR Gallery – Milano, 2007

 - "PERIPOLIS intorno alla metropoli nella città diffusa"

Di Gianni Maffi, Pio Tarantini, Alessandro Vicario - catalogo della mostra presentata da Galleria Magenta 52 – Vimercate (MI) - ed. Gruppo Immagine – Milano, 2005

- “Quaderni di AFT- n°2 - Fotografi e fotografia oggi”

realizzato in occasione della mostra "Lo sguardo oltre l'orizzonte" - Archivio Fotografico Toscano, 2000

- “1987-97. Archivio dello spazio - Dieci anni di fotografia italiana sul territorio della provincia di Milano”

Art &, Tavagnacco (UD), 1997

- “FOTOTESSERE - Ritratto di un territorio”

Catalogo della mostra - Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano (MI)

 - “OBJETIVO ITALIA - Fotografia Contemporanea Italiana” 1986

Catalogo della mostra itinerante in Messico - Universidad Autonoma de Puebla